
Bitume, Amore e una Missione Speciale: la mia prima mezza maratona su strada!
Chi mi conosce sa che per farmi correre sull’asfalto servirebbe un miracolo. O, nel mio caso, una bambina speciale di nome Valentina e suo padre Vincenzo! Spiegare come un vecchio ultratrailrunner, più asino di montagna che corridore, con più di 50 ultratrail nelle zampe si sia ritrovato sul nero bitume (e di punto in bianco) sa quasi di racconto di fantascienza. Capitò a cena, davanti una pizza a casa della splendida famiglia Placida, papà Vincenzo mamma Romina e naturalmente Valentina. "Hai visto che belle medaglie che si vincono nelle gare su asfalto John? altro che trail..." (in effetti belle lo erano, tutte ben disposte sul raccoglitore in legno) "dai che facciamo una mezza insieme, ti va?". Come no...(tanto poi si dimentica, dissi a mia moglie). E invece no, anzi... una telefonata ogni tanto per ricordarmi del mio impegno (come se mi potessi dimenticare io invece: dico solo che per la paura di non farcela partecipai ad una 6ore sul piano, anche se in terreno "misto" vedi articolo sulla Ippociok in questo blog) e così, domenica scorsa, mi sono ritrovato a Verona, alla Mezza Maratona di Romeo e Giulietta, spingendo il passeggino di Valentina, questa piccola ma straordinaria guerriera affetta dalla sindrome di Cornelia De Lange.

Io, amante delle ultramaratone di montagna, presidente della Us Montebaldo di Malcesine che organizza eventi di corse in montagna, capo area trail nazionale della IUTA, che per tutta la vita ho schivato il bitume come un vampiro evita la luce del sole, che guardava i fanatici del ritmo e della cadenza, gli aficionados delle ripetute per abbassare di quel zero virgola la media (ora so perché lo fanno!!!!) con un nemmeno tanto celato sospetto, mi sono trovato a correre su un percorso totalmente piatto! Io, che mi sento a mio agio tra salite massacranti e discese tecniche, nelle tormente a 3000 metri, nelle notti buie e inquietanti di boschi disabitati, tra lupi e vampiri (vabeh scusate, ma sono stato trasportato dalla prosa) mi sono lanciato nell’impresa più ardua: 21 chilometri senza una sola radice, senza un sasso traditore, senza neanche una salita per spezzare la monotonia. Senza un albero con il quale parlare o una cacca di camoscio da osservare con rapito interesse. Il nulla cosmico per il mio subconscio e le mie gambe abituate a soffrire in salita! Eppure... volete sapere una cosa? Mi sono divertito da matti!

Spingere il passeggino di Valentina è stato un mix di emozione, fatica e pura gioia. La gente lungo il percorso ci incitava, il pubblico applaudiva, e noi correvamo con il sorriso, perché sapevamo di fare qualcosa di speciale. La fatica? Sparita. Il fastidio di correre in piano? Evaporato. L’unica cosa che contava era far sentire Valentina parte di questa avventura, condividere con lei e con suo padre Vincenzo ogni chilometro di questa magnifica esperienza.
E poi, diciamolo, è stato uno spettacolo incredibile vedere le facce sorprese degli altri runner: abituati a vedermi perso tra i boschi, si saranno chiesti cosa ci facessi lì, vestito da “cittadino” tutto apparecchiato Oxyburn (grazie al patron Jacopo che si è mosso a compassione evitandomi brutte figure) e lanciato sulla strada come un maratoneta provetto (con uno stile bizzarro, al limite del decente lo riconosco).

Il bello di tutto questo? Non è stata solo una corsa, ma un modo per dare visibilità al progetto RunForCornelia, per sensibilizzare sempre più persone sulla sindrome di Cornelia De Lange e per dimostrare che lo sport può essere un mezzo potente per l’inclusione e la solidarietà. E poi ammettiamolo, che prezzo ha mettersi in gioco per qualcosa che non ti ha mai appassinato e scoprirsene attratto?
Quindi, sì, amici miei, sono ufficialmente "convertito": non solo non ho odiato correre in piano, ma non vedo l’ora di tornare a spingere il passeggino di Valentina in un’altra avventura! Alla prossima sfida, sempre con il cuore, sempre per una buona causa e, magari, con un po’ meno asfalto… o forse no? 😉
Comunque la medaglia finisher della Romeo e Giulietta è veramente cool!!!
Grazie Valenteam, alla seguente avventura!
Stay tuned!!!

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